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Il faro degli aironi

Belém capoluogo dello Stato brasiliano del Parà ha un milione e 330mila abitanti che diventano quasi due milioni contando l’agglomerato urbano. La città si trova alla foce atlantica dell’Amazzonia di cui, assieme a Manaus e la città principale.

Map of Pará highlighting Belém.

Nicola Moccia ha postato su fb il faro Belém, del 2005, quindi recente e dalla forma singolare (1°27’54.95”S-48°30’19.46”W). La città è situata sulla sponda meridionale della baia di Marajò a 140 km dall’Atlantico. E’ soprannominata Cidade das Mangueiras (città dell’albero del mango), ma per i brasiliani è comunemente nota anche come Belém do Pará , per distinguersi da Betlemme, in portoghese appunto Belém. Belém si trova, su un territorio per due terzi formato da isole. Il faro, fluviale quindi, è alto 45 metri (148 piedi) e emette un flash bianco ogni 20 secondi, ha una forma molto singolare: una intelaiatura su quattro piloni di cemento che sostengono quattro terrazze semicircolari alle diagonali del quadrato che fungono da belvedere. I terrazzini sono su due livelli. La lampada è in cima al parallelepipedo centrale in cemento; si sale attraverso una scala esterna a chiocciola elicoidale fino al secondo livello dei belvedere. Il faro si trova in un parco realizzato con una bonifica della zona paludosa esistente alla foce del rio delle Amazzoni.

Faro Di Bélem Brasile (Photo credit: wikipedia)

Faro Di Bélem Brasile (Photo credit: wikipedia)

Tornando al faro e al parco in cui è situato, il Mangal das Garças (le mangrovie degli aironi), alla confluenza del Rio e Rio Guamá Acará, nell’intricato delta amazzonico. Il parco e i terrazzini del faro sono sempre aperti.

Il rio delle Amazzoni è il maggior fiume per lunghezza (quasi settemila chilometri), massa d’acqua e affluenti (circa diecimila). Questa massa in particolari condizioni di marea e portata fa risalire per chilometri a monte la pororoca (il rumore distruttivo, in lingua locale) versione amazzonica del mascaret francese.

La città fu fondata nel 1616 dai portoghesi di Francisco Caldeira Castelo Branco col nome di Feliz Lusitânia, poi mutato in Nossa Senhora de Belém do Grão-Pará; e tradizionalmente conosciuta come Santa Maria de Belém. Sorta come roccaforte per proteggere il Rio da inglesi e olandesi, ha avuto fasi cicliche di decadenza e di prosperità economica. Molto influenzate dall’affermarsi dell’allevamento del bestiame, delle piantagioni di riso, cotone e caffè. Collegata attraverso una ferrovia alla costa, la città è attualmente servita da un aeroporto e dal maggior porto sul Rio delle Amazzoni, di cui è il mercato più grande dei prodotti agricoli e forestali. Con le sue industrie alimentari, tessili, chimiche e calzaturiere, la moderna urbanistica, i grandi viali e le grandi piazze ne è infatti considerata la porta d’accesso.

 

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