Al Cinema

La grande bellezza di un faro: Capel Rosso nel film di Paolo Sorrentino

di Enrica Simonetti

Ai più attenti non sarà sfuggito: nel film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, c’è un faro, un bellissimo faro un torre bianca esagonale che si appoggia ad un fabbricato a strisce bianche e rosse che fa da presenza silenziosa, solitaria e romantica.

capel rosso[10]

Questa lanterna rappresenta nel film l’icona del ricordo d’infanzia, anzi di adolescenza, con il primo amore sbocciato sul mare quando il protagonista era giovanissimo. Lei, la ragazza che non lo dimenticherà mai, ha la chioma bionda ed è di spalle e sale verso la grande casa del faro, un simbolo di ritorno alle origini che è tutta la metafora del film. Ebbene, quel faro è all’isola del Giglio e le riprese hanno coinvolto per qualche tempo tutta la popolazione di un luogo speciale come lo è l’isolotto toscano, dominato solo dai venti e dalla salsedine prima che scoppiasse il dramma della Costa Concordia, prima che vi arrivasse il comandante Schettino.

Anche il regista Paolo Sorrentino e la sua troupe hanno fatto tappa qui e chissà se la scelta di un “cameo” in questo luogo non sia stata dettata anche dalla parola “naufragio”, che nel film è un naufragio umano e sociale dal quale – sembra che si suggerisca – solo il ritorno alle radici e alla semplicità può salvarci.

capr rosso

Ed ecco il faro (42°19.2′ N- 10°55.21′ E), E.F. 2168, luogo di silenzi e di storie antiche, un avamposto di“grande bellezza” che vale la pena conoscere, anche perché si trova dall’altro lato dell’isola e non è stato ripreso dalle tv di mezzo mondo all’epoca della tragedia della Concordia. Lo troviamo all’estremo sud dell’isola, a Punta Capel Rosso, uno scoglio che dà il nome allo stesso faro. Lo si raggiunge prima con un lungo sentiero; poi con un sentiero lastricato e scalini intagliati nella roccia a circa tre miglia in linea d’aria dallo scoglio Le Scole,  come una balena spiaggiata oggi c’è la Costa Concordia.

La luce, un’ottica rotante che lacia quattro lampi ogni 30” su un costone a 90 metri sul mare. Rosse le tinte dell’edificio e rossastre le striature della roccia in questo punto meraviglioso, affacciato sul mare aperto, in cui cresce la senape selvatica tipica dell’Africa del Nord e l’aria è tersa e purissima.

La “gita al faro” è imperdibile: ecco il fiore giallo dell’artemisia ai piedi della vecchia casa un tempo abitata dai guardiani del faro e ora vuota, carica di storie e un po’ noir nel suo essere solitaria. Sia questo faro che quello che si trova a Punta del Fenaio, sull’opposto estremo settentrionale dell’isola nord, sono stati costruiti nel 1883. Chi vi ha vissuto, ha conosciuto silenzi e fatica: le strade impervie, l’acqua che arrivava via mare trasportata da navi cisterna; il pane che si faceva in loco perché andare in città per i rifornimenti era un viaggio lungo. Tracce storiche, racconti del passato, leggende. In questo tratto di mare si dice che il braccio destro di Mamiliano (vescovo siciliano del VI secolo esiliato sull’isola di Montecristo) sia stato capace di sviare un attacco piratesco turco. Dalle reliquie alle storie noir.

A Punta del Feanio, c’è la punta detta “del Morto” e ancora oggi si narra di sparizioni, naufragi e del grido di un uomo che pescava qui e scomparve nel nulla. Ma la grande bellezza di questo panorama è un incubo positivo, un film nel film.

4 thoughts on “La grande bellezza di un faro: Capel Rosso nel film di Paolo Sorrentino

    • buongiorno silvia. ho verificato meglio anche se solitamente mi fido di quello che scrive enrica. comunque capel rosso di cui scrive è effettivamente al giglio (elenco fari 2168) mentre quello di Giannutri è molto simile (e.f.2184) a quello del giglio. sono distanti nemmeno 10 miglia…
      magari appena posso scriverò un post sulla facilità non essendo sul mare, di confonderli.
      per intanto ti ringrazio dell’attenzione con cui segui il nostro blog e mi scuso per il tempo che ci ho messo nel risponderti.
      gianni boscolo e federica borio

      • Se vi fidate, sono il farista della zona e ho competenza su ambedue i fari citati. Il faro che si vede nel film è il faro di Capel Rosso dell’Isola del Giglio, in effetti anche il faro di Giannutri che sorge in località Punta Rossa viene chiamato anch’esso Capel Rosso.

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