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Dopo un’assenza di oltre 50 anni, due fari e due film, in un anno

Risale a più di cinquanta anni fa il film Stromboli, terra di Dio, (Struògnuli in siciliano, dal greco Στρογγύλη, trottola) del maestro del neorealismo italiano, Roberto Rossellini. Anche se in un primo momento il film non ebbe un grande successo. Il faro viene citato soltanto indirettamente per via che è il suo guardiano ad aiutare l’affascinante profuga lituana Karin (Ingrid Bergmann) che cerca di andarsene dalla bellissima ma inospitale isola. Il vero protagonista del film è il vulcano (che eruttò effettivamente durante le riprese).

Capo San Marco, Penisola del Sinis (Photo credits: Area Marina Sinis http://www.areamarinasinis.it/)

Capo San Marco, Penisola del Sinis (Photo credits: Area Marina Sinis http://www.areamarinasinis.it/)

A Stromboli, Jules Verne aveva ambientato la conclusione del romanzo del 1864, Viaggio al centro della Terra: che prende l’avvio in Islanda e dopo peripezie fantastiche, si conclude a Stromboli. La piccola isola delle Eolie ha avuto poi altre citazioni cinematografiche: un documentario di Vittorio De Seta sulla vita dell’isola nel 1954. Wikipedia ricorda anche che alcune scene del film del 1993, Caro diario di Nanni Moretti, sono ambientate sull’isola e, con numerose location in Tutte le donne della mia vita di Simona Izzlo con Luca Zingaretti del 2007.

Dopo tanta astinenza nelle sale sono usciti quest’anno due film. De La grande bellezza di Paolo Sorrentino, ha scritto sul nostro blog Enrica Simonetti.

faro di Punta Scorno (Isola dell'Asinara) (Credits: farisardegna.it)

faro di Punta Scorno (Isola dell’Asinara) (Credits: farisardegna.it)

Ad ottobre 2013, il secondo, Una piccola impresa meridionale diretto da Rocco Papaleo, ispirato al romanzo omonimo scritto dallo stesso Papaleo. Il film è stato prodotto da Paco Cinematografica con il sostegno di regione Lazio e Sardegna Film Commission. È la storia di un prete spretato ed è ambientata in un ipotetico paese del sud Italia. In realtà il film è stato girato in Sardegna in provincia di Oristano. Il faro è quello di capo San Marco, a San Giovanni di Sinis. Ma il faro della finzione è sdoppiato. Nelle prime inquadrature e nel trailer è inquadrata punta Scorno in provincia di Sassari nel comune di Porto Torres, l’isola dell’Asinara (52 kmq) nel parco nazionale omonimo (52°07’33.77”N-7°06’37.48”E) (E.F.3310) mentre in diverse inquadrature successive viene ripreso il faro di capo San Marco, 42°19’14.18”N-10°55’10.84E, (E.F.1390) nella penisola del Sinis una settantina di miglia a sud. Capo San Marco, Penisola del Sinis (Photo credits: Area Marina Sinis http://www.areamarinasinis.it/)

I due fari vengono variamente utilizzati nel montaggio. Sono entrambi in attività; soltanto che, se osservate attentamente quello dell’Asinara viene ripreso ed utilizzato com’è, mentre quello di capo San Marco rappresenta dopo la cura, seppur con qualche maquillage cinematografico

Capo San Marco, Penisola del Sinis (Photo credits: Area Marina Sinis http://www.areamarinasinis.it/)

Ma nel complesso fa capire come potrebbero essere utilizzati i fari sardi. I personaggi della pellicola in un gioco di rimandi e agnizioni, istruzioni e ristrutturazioni, disegneranno il loro futuro. Come potrebbero fare i fari al tempo della loro dismissione o prima che diventino obsoleti, sostituiti da Gps, app. e boe informatiche.

Faro capo San Marco (Photo credits: Wikipedia)

Faro capo San Marco (Photo credits: Wikipedia)

Lilla Mariotti ha dedicato un suo articolo al faro di Punta Scorno, sul suo blog in Mondo dei Fari.

Su Farisardegna.it, maggiori informazioni sul faro Capo San Marco, san Giovanni di Sinis e sul faro di Punta Scorno, Asinara.

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