Al Cinema

Grémillon e il Faro de la Vieille

Photo Credit: Kereon su Coppermine

Gli uomini e gli avventurieri sono sempre stati colpiti dalla cultura bretone e dai suoi fari e, inevitabilmente, lo stesso accadde per i cineasti. Tra questi, oltre ai più celebri Jean Epstein e Marcel l’Herbier, merita una menzione speciale anche Jean Grémillon che girò almeno 4 film bretoni. Tra questi  il più famoso è forse Remorques con Jean Gabin, una delle rare pellicole che mostra la città di Brest prima dei bombardamenti che la distrussero durante la Seconda Guerra Mondiale.

Ma per noi è forse più interessante il primo film del ciclo bretone di Grémillon, ovvero Gardiens de phare un muto del 1929 di cui, purtroppo, abbiamo poche informazioni. Questo crea, inevitabilmente, dubbi circa l’identificazione del faro protagonista della vicenda. Come degli investigatori abbiamo quindi deciso di provare a ricostruirne l’identità. La Cinématèque de Bretagne riporta che le riprese degli esterni vennero effettuate tra Saint-Guénolé, l’isola di Ouessant, i pressi di Port-Blanc e il largo dell’isola di Bréhat, ma totalmente assenti sono le indicazioni riguardanti il faro in cui la vicenda è ambientata. Ad una attenta analisi delle immagini, Gianni è arrivato alla conclusione che dovrebbe trattarsi del Phare de la Vieille (48°02’500″N-04°45’400″W), che tradurrei elegantemente come “Faro della Vecchia Signora”. Il Phare de la Vieille venne innalzato tra il 1882 e il 1887 sopra la roccia di Gorle Bella (“la roccia più lontana”), nella Raz de Sein a meno di un miglio ad Ovest dalla Pointe du Raz, nel Finistère. I costruttori, forti dell’esperienza accumulata a seguito della complessa costruzione del Faro Ar-men (terminata nel 1881), costruirono questo nuovo faro dotandolo di ormeggi per facilitare l’arrivo dei materiali di costruzione e, di fatto, anche la relève dei guardiani.

In Gardiens de phare i protagonisti sono un padre (Paul Fromet) e un figlio (Yvon, interpretato da Geymond Vital) che si apprestano ad iniziare il loro turno come guardiani del faro locale. Qualche giorno prima di effettuare la relève, però, Yvon viene morso da un cane ed inizia a manifestare i sintomi della rabbia mentre svolge il proprio servizio sul faro. Il mare in tempesta rende impossibile l’intervento dei soccorsi e il padre, malgrado la disperazione, dovrà sacrificare la persona più cara per il bene della comunità marittima.

Photo Credit: Frédéric Le Mouillour

Il film, drammatico, vuole essere un omaggio alla vita dei guardiani del faro e documentare le mille difficoltà a cui questi uomini andavano incontro. La prima difficoltà è certamente quella atmosferica, in particolare in una zona, come quella bretone, dove il tempo è spesso capriccioso ed inclemente. Le tempeste portavano inevitabilmente al salto di un cambio della guardia, alla mancanza dei rifornimenti e all’impossibilità di ricevere cure mediche nel caso di malattie o infortuni più o meno gravi. Bisogna sottolineare come anche in questo film vi siano alcune incoerenze giustificabili, però, dalla necessità cinematografica. Sul Faro della Vieille, infatti, vi sono sì due guardiani che la occupano stabilmente, ma questi vengono sostituiti non insieme, ma in momenti differenti. Non mancano, come in tutti i film sulla Bretagna, vestiti tipici e feste con balli annessi.

Photo Credit: creafrance.org

Con Gardiens de Phare Grémillon, grazie alle sue splendide inquadrature, rende omaggio all’oceano e al faro de la Vieille. Peccato non poter visionare questo film in una edizione degna di questo nome. Qui sotto vi lascio la versione del film registrata amatorialmente in occasione della “V Jornada Brasileira de Cinema Silencioso” (2011) della Cinemateca Brasileira.

3 thoughts on “Grémillon e il Faro de la Vieille

  1. grazie yann, bello il film e bello il commento spero soltanto che louis o daniel mi confermino in questo giudizio che ho dato un pò imprudentemtne non avendo visto la vecchia signora che in fotografie, per quanto di Guichard e plisson.

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