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Il primo faro che è andato a spasso

La delocalizzazione, più indietro nel tempo, la ricorda Léon Renard, autore di un’opera molto completa sui fari, “Les Phares”, del 1900 (ristampata in copia fotostatica novant’anni dopo, dall’editrice “L’ancre de Marine”).

Copertina del libro "Les Phares" di Léon Renard. Edizione L'Ancre de Marine

Copertina del libro “Les Phares” di Léon Renard. Edizione L’Ancre de Marine

Si tratta del faro inglese di Sunderland (Rocker Pier) trasferito o, come scrive lo scrittore francese, fatto passeggiare, nel 1841. Oggi il porto ha due ampi moli in pietre a forma di tenaglia, che chiudono il tratto di mare in cui sbocca la foce del fiume Wear che taglia in due la città; i traghetti attraccano dal lato esterno, sul mare del Nord. Quando il porto nel XIX secolo fu modificato e fu anche costruito un nuovo molo che sostituiva il vecchio, rendendo inutilizzabile anche il faro che era posto sopra. Mentre si pensava di demolirlo, un ingegnere, John Murray, si offrì di trasportarlo in un colpo solo, fino a dove veniva proposto, cioè 144 metri distante. Impresa curiosa e rara soprattutto al tempo. In sostanza Murray proponeva di fare delle aperture nella struttura, dove introdurre delle putrelle di legno di quercia, dopo aver demolito la base del muro di sostegno. Il faro restava tenuto insieme da una sorta di busto, una piattaforma che veniva mossa in modo solidale grazie ad una guida di scorrimento. L’impresa, nel caso del faro di Sunderland (54°54’16.02”N-1°22’53,23”W) era piuttosto difficile: si trattava di una torre ottagonale di 23 metri e 280mila chili, in pietra di Portland, larga alla base solo tre metri e mezzo. La nuova gettata era più alta della precedente e diversamente orientata; quindi bisognava anche far ruotare il tutto per una linea spezzata: prima da sud a nord di 8 metri, quindi verso est, per 135 metri. Il disegno che Renard allega (tratto del Magasin Pittoresque dell’epoca) chiarisce meglio l’idea del metodo utilizzato ed immaginato per risolvere il problema. Il faro è stato imbragato in una gabbia di carpenteria in quercia.

Faro di Sunderland

Faro di Sunderland (disegno di Renar tratto dal Magasin Pittoresque)

Sotto, vennero inserite 144 ruote massicce su otto binari paralleli. Nella sostanza il metodo venne seguito nei traslochi dei secoli successivo. Il lavoro comportò gli sforzi congiunti di 40 uomini per un totale di 13 ore e 24 minuti; e più dettagliatamente, 5 ore per sollevarlo e spostarlo per i primi otto metri, e 8 ore e 24 minuti (ma con soli diciotto operai) per la seconda tranche di 145 metri. Il tutto seguendo un piano inclinato che al termine portò il faro ad essere sollevato e ruotato fino alla giusta posizione. L’operazione si svolse con tali pochi inconvenienti che le luci, come d’abitudine, furono accese puntuali la sera stessa. E anche con un rilevante risparmio: Trinity House pagò per il trasferimento l’equivalente di 27.675 franchi (valore dell’epoca), somma molto inferiore a quella che si era temuto di dover spendere.

La mia bibbia personale in fatto di fari The Lighthouse Directory, dice che l’attuale faro di Sunderland (Roker Pier) è attivo dal 1903, con un piano focale di 25 m (82 piedi), e un flash bianco ogni 5 s. La torre conica è di granito con bande orizzontali rosse e bianche, la pietra rossa è naturale mentre quella bianca è verniciata e la cupola è nera.

Faro di Sunderland (Photo credits: Trabas) http://www.trabas.de/bilder/band_a/gross/A2681.jpg

Faro di Sunderland (Photo credits: Trabas) http://www.trabas.de/bilder/band_a/gross/A2681.jpg

C’è anche un segnale da nebbia (che urla o stride ogni 20 s). Il faro è situato alla fine del molo nord del l’ingresso del fiume Wear a Sunderland (ARLHS ITA-116, Admiralty A2681, NGA 2084). Il porto (circa un miglio) è chiuso dai moli a tenaglia che si aprono di circa 200 metri davanti al mare. Secondo una fonte locale nel gennaio 2012 la torre è stata vittima di vandali che hanno rubato 35 metri di corrimano in ottone mentre la torre è oggi in fase di restauro.

Devo lo stimolo a indagare sul questo faro da diversi post su fb con la torre investita dalle ondate del mare del Nord.

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